La musica in Emilia Romagna ha sempre rappresentato qualcosa
di estremamente vitale.
Qui sono nati e si sono formati grandi
compositori e direttori d’orchestra come Giuseppe
Verdi e Arturo Toscanini.
Qui ha mosso i primi
passi il più grande tenore di tutti i tempi, Luciano Pavarotti. Qui
nelle balere di Romagna è nato il Liscio,
una delle musiche folcloristiche più famose al mondo.
E sempre qui grandi
star del rock e del pop internazionale, come
Zucchero e Laura Pausini, hanno visto i loro natali.
È difficile trovare una terra musicalmente più fertile di questa, fatta di eredità ma soprattutto di tradizioni come quella dell’arte di costruire strumenti musicali, un patrimonio artigianale che da secoli sopravvive alla modernità.
La cittadina di Budrio,
poco fuori Bologna, è nota per la produzione dell’ocarina: uno strumento
musicale di terracotta, per l’esattezza un flauto globulare, inventato nel
1853 dal musicista Giuseppe Donati, e da qui diffusosi nel
resto del mondo.
Apprezzato molto in Oriente - dove sembra siano sicuri
aiuti a vincere la depressione e tenere in forma la mente - di questa
tradizione oggi è rimasto solo un ricordo, grazie a un piccolo museo
ospitato negli spazi dell’Auditorium locale, e all’attività di
un costruttore che conserva le conoscenze di fabbricazione tramandate dai
vecchi artigiani.
Ogni due anni, però, la piccola Budrio omaggia questo
strumento a fiato in terracotta con un festival capace di raccogliere tanti
ospiti, musicisti e costruttori da tutto il mondo.
Dietro le Due Torri di Bologna si nascondono arti fini come la passione perseverante per l'artigianato e la musica. Nel capoluogo proclamato dall’Unesco “Città della Musica”, dall’800 si lavora con mano salda e delicata alla creazione di strumenti di sopraffina fattura. Nelle sapienti mani dei liutai si materializzano così violini, chitarre, pianoforti, tutti costruiti a mano.
Da più di un secolo, generazioni di artigiani si occupano nel territorio di Modena della produzione, riparazione e restauro di strumenti musicali (a plettro, a pizzico, ad arco). Ognuno di essi viene disegnato e assemblato con cura, e affidato alle amorevoli mani di abili restauratori.
Una tradizione nata al tempo della corte degli Estensi (metà del XVI secolo) e che continua ancora ai giorni nostri. Ferrara vanta alcuni importanti laboratori artigiani specializzati nel restauro di strumenti antichi e nella produzione di organi, contrabbassi e mandolini.